Torna la nostra rubrica Colori di piante, profumi di leggende! Vi porterà alla scoperta di fiori e piante che hanno legato i loro significati a particolari eventi, usi e tradizioni locali. Secondo appuntamento : l’Iris, il fiore emblema del mese di maggio.
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Di cosa si tratta – l’iris appartiene alla famiglia delle iridaceae ed è originario dell’Europa boreale. Il suo nome deriva da iris, termine greco che significa arcobaleno. Si tratta di una pianta perenne che cresce spontanea fino ai 1.000 metri di altitudine e che può raggiungere un’altezza compresa tra i 20 e i 30 cm. Fiorisce dall’inizio della primavera, in particolare a maggio, fino ai primi freddi autunnali. I suoi fiori hanno una forma simmetrica e sono composti da tre petali interni eretti e tre petali esterni ricadenti. Ne esistono attualmente più di 300 varietà. Per i Romani era gladiolus, per la forma allungata delle foglie, simili a un gladius, una piccola spada. In italiano è detto “giaggiolo”.
Erboristeria, profumeria e cosmesi – l’Iris era già molto amato dagli antichi Egizi per le sue qualità ed impiegato nella profumeria e nella cosmesi. Oggi è molto impiegato nella produzione dei profumi francesi. Nell’industria cosmetica viene utilizzato soprattutto per produrre ciprie o ne viene usata l’essenza per creme di bellezza, poiché ha proprietà curative e rigenerative per la pelle. Spesso viene utilizzato anche per l’aromaterapia: liberatorio per i sensi, favorisce rilassamento e meditazione.
Cucina – nell’edizione del 2018 della tradizionale “Festa del Giaggiolo” nella piccola frazione di San Polo (Greve in Chianti, Firenze), giovani imprenditori fiorentini hanno proposto delle ricette frutto di innovazione e attaccamento al territorio. Già negli anni ’40 la pasticceria Gualtieri produceva diversi dolci a Firenze ai quali si aggiunge un omaggio alla città: l’Iris cake. Questa torta non contiene farina e la ricetta è assolutamente segreta, viene spedita in tutto il mondo e contiene polvere del rizoma dell’iris che le conferisce un profumo fuori dal comune. Non solo cibo però: dal 2017 la distilleria Peter in Florence produce gin realizzato interamente in Toscana seguendo il progetto originale del 1831. Tra le 14 diverse botaniche spiccano sicuramente le note dell’iris. Non mancano ricette accattivanti come tortellini ripieni di manzo e iris.
Leggende e curiosità – una leggenda narra che Luigi VII di Francia (1120-1180) decise di fare dell’iris l’emblema del suo regno dopo che, avendo vinto in battaglia, vide un grande campo di iris fioriti. Venne così chiamo fleur-de-Louis per poi infine essere confuso con il simile fleur-de-lys, il giglio tanto presente nell’araldica medievale e rinascimentale. In questo modo si finì col concepire il giglio come simbolo della monarchia francese. Ma questo sembra non essere l’unico caso. Infatti è coinvolta in questo fraintendimento anche una delle famiglie rinascimentali più famose d’Italia, i Medici di Firenze, i cui “gigli” sono anche l’emblema della città toscana. A Firenze, inoltre, ogni anno è possibile visitare il Giardino dell’Iris sotto il piazzale Michelangelo: cliccate qui per maggiori informazioni. Il profondo legame tra la città e il fiore è tra l’altro ricordato anche nel nome botanico: Iris florentina.
Cultura popolare: quando si regala un fiore, si vuole dire qualcosa. Per quanto riguarda l’iris si allude a tanti sentimenti a seconda del tipo di varietà prescelta: in questo momento così delicato che stiamo ancora attraversando vi invitiamo a dare un’occhiata alla foto qui sopra.
Si tratta di Iris pratensis indicante “buone notizie”, che possa essere di augurio per tutti noi.
– Noemi Giovino, archeologa medievista.
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