L’origine di Halloween

Halloween

Scritto da Martina

Pubblicato il 1 Novembre 2020

Conoscete l’origine di Halloween?  In questo articolo vi parleremo di come è nata tale festività e di come, nel corso dei secoli, si sia evoluta fino ai nostri giorni.

Il 31 ottobre è ormai usanza anche in Italia accompagnare i più piccoli in giro per le strade a chiedere “dolcetto o scherzetto?”, vestiti da personaggi oscuri e “paurosi”. Questa è la festa di Halloween dei nostri giorni, una tradizione di importazione americana fatta di zucche intagliate, film dell’orrore, decorazioni macabre e… celebrazione dei defunti. Sapevate però che l’origine di Halloween ha radici tutt’altro che moderne?  

Un salto indietro nel tempo alla scoperta della tradizione celtica

Samhain

Se parliamo dell’origine di Halloween e delle sue profonde radici, non possiamo fare a meno di menzionare il Samhainl’antico Capodanno celtico, che celebrava la chiusura dell’estate.

Già menzionato in un testo in gaelico del X secolo, Tochmarc Emire, Samhain è designato come il primo dei quattro giorni del calendario medievale irlandese e, più esattamente, come il giorno “when the summer goes to its rest” (“quando l’estate va a riposare”, Hutton 1996). Contrariamente all’antica festa di Beltane (1° maggio, primo giorno d’estate), Samhain celebrava l’inverno e le notti buie che attendevano il popolo.

Alcuni studiosi come Rogers o MacCulloch concordano che Samhain costituiva la quintessenza di un’antica festa pastorale e agricola in cui si coglieva l’occasione per riorganizzare la comunità in vista dei mesi invernali, un incontro in cui pensare alla preparazione degli alloggi per i guerrieri itineranti e gli sciamani.

I mesi invernali destavano non poca preoccupazione nella comunità che viveva essenzialmente di un’economia agropastorale dove una buona pianificazione nello stoccaggio delle derrate alimentari e la previsione dell’autosostentamento erano fondamentali.

Si credeva, tuttavia, che in quel giorno le forze delle tenebre e della decadenza sarebbero venute da un altro mondo, ultraterreno.

In Irlanda, ad esempio, l’aldilà coincideva con i Sidh, tumuli o colline cave dove risiedevano le creature della mitologia celtica. Per allontanare questi spiriti, le comunità costruivano grandi falò, simbolicamente rigenerativi, cercando di invocare l’aiuto degli dèi attraverso sacrifici animali.

Non è certo cosa accadesse realmente durante la festa di Samhain, tanto che non tutti gli autori che se ne sono occupati hanno una visione concorde: molti, tuttavia, ne sottolineano il primitivismo e la sua strettissima relazione con alcune caratteristiche di Halloween, in particolare per quanto riguarda presagi, propiziazioni e collegamenti con l’aldilà.

Sebbene le pratiche divinatorie associate ad Halloween siano scomparse da tempo, alcune risonanze del mondo degli inferi sono ancora riprodotte nelle lanterne di Jack O’Lantern e nell’abbigliamento piuttosto macabro. “Ciò che è particolarmente degno di nota di Samhain è il suo status di festival borderline: esso si svolge tra l’equinozio d’autunno e il solstizio d’inverno, segnava il confine tra l’estate e l’inverno, la luce e le tenebre.  In questo senso, Samhain può essere visto come una soglia, o quello che gli antropologi chiamerebbero un “festival del liminale” (Turner 1974). Un breve intervallo “quando il normale ordine dell’universo è sospeso” (Mac Cana 1970).

Halloween nella Roma antica : il Mundus Patet e la celebrazione dei defunti

memento mori

Forse non vi stupirà sapere che anche una festa tipicamente anglosassone come Halloween affonda le sue radici nel mondo romano. Ebbene sì, a Roma esisteva il “Mundus Patet”, una ricorrenza che cadeva in 3 giorni diversi dell’anno – 24 agosto, 5 ottobre e 8 novembre –, durante la quale il mondo dei vivi e quello dei morti comunicavano tra loro.

Come?

Il rito prevedeva l’apertura di una fossa di forma circolare sita nel santuario di Cerere e consacrata agli dèi Mani. Di certo però bisognava essere pronti alle conseguenze: una volta che il passaggio era stato liberato, le anime dei morti tornavano in città per girarvi a loro piacimento.

Non a caso, le fonti antiche ci raccontano che queste 3 date erano considerate molto pericolose, tanto che era proibito dare battaglia e prendere moglie e le porte dei templi erano chiuse.

Andando oltre l’aspetto “pauroso”, il valore della festa era un altro. Il termine “mundus” significa anche “pulire” e dunque il rito aveva lo scopo di purificazione in vista di altre importanti festività che il calendario romano prevedeva nei giorni successivi (in estate, le feste del raccolto, in inverno, la festa del Sol Invictus).

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